Energia e Mobilità
Come viene prodotta l’energia elettrica in Italia e nel mondo?

Come viene prodotta l’energia elettrica in Italia e nel mondo?

Vi siete mai chiesti come viene prodotta l’energia elettrica che troviamo nelle nostre case? O quella che alimenta le fabbriche – probabilmente cinesi -, che producono i bei telefoni con cui state leggendo questa notizia? Noi si, ce lo siamo chiesti, forse perché abbiamo un certo masochismo per queste cose.

Italia

produzione energia elettrica - colosseo

In Italia, nel 2020, abbiamo utilizzato 302.751 GWh – milioni di kilowatt orari. Un kilowatt orario è quanto consuma mezz’ora di forno elettrico, o un ciclo di lavatrice a 60 gradi. In questo 2020 abbiamo consumato il 5% in meno del 2019. Possiamo anche rimettere il tappo alle bottiglie, non è proprio merito di un nostro virtuoso utilizzo dell’elettricità, è stato il lockdown di marzo ad abbassare i consumi. Per quanto in quei mesi ci siamo impegnati con i forni di casa, cuocendo ogni possibile torta o focaccia, abbiamo compensato la diminuzione di consumi derivanti dalla chiusura di tutto il resto1.

Il mix energetico

L’energia elettrica che alimenta le nostre case, viene prodotta da un mix di fonti abbastanza composito. Vi è ancora il 52% di energia elettrica che viene prodotta da impianti termici, il 31% da fonti energetiche rinnovabili, il 5% da biomasse, e infine il 12% che viene invece importato dall’estero. In questo 31% da fonti energetiche rinnovabili, troviamo i seguenti metodi di produzione di energia: eolica 6%, fotovoltaica 8%, idroelettrica 16% e 1% di geotermica. Invece del 52% da impianti termoelettrici, la parte del leone la fanno le centrali a gas, con il 43%, poi vi è un 4% di centrali funzionanti a scarti di lavorazione – rifiuti, coke di petrolio, bitume, ecc. -, e infine un 5% di impianti a carbone2.

Il carbone

Ah, il caro vecchio inquinante carbone che ha permesso la rivoluzione industriale, pensavate di averlo lasciato nel XX secolo? E invece no, fino al 2015 forniva ancora il 15% della nostra energia elettrica. Adesso con il PNIEC – Piano Nazionale Integrato Energia e Clima – del 2020, si è deciso di eliminarlo entro il 2025, anche se il Piano finale non è così vincolante e un po’ ambiguo a riguardo. Insomma, ci siamo anche affezionati dopo due secoli.

Il trend

Analizzando il cambiamento negli ultimi 10 anni vediamo i seguenti dati. Si è assistito a un grande aumento di energia prodotta da fonti rinnovabili, come l’eolico, con il +222%, e l’esplosione del settore fotovoltaico, con il +1600%. Il settore idroelettrico è rimasto sostanzialmente invariato, invece il settore dell’energia termoelettrica è calato del 22%. Quindi il trend è quello di un passaggio all’energia pulita e, sempre con il PNIEC del 2020, ci si è posti l’obbiettivo di arrivare al 55.5% di produzione elettrica da fonti rinnovabili entro il 20303.

Europa

produzione energia elettrica - Bandiera europea

In Europa la situazione è più complessa, essendoci diverse realtà molto differenti tra loro. Ci sono paesi come la Polonia, che hanno solo il 13% di quota rinnovabile nella produzione elettrica e una quota di carbone del 72%. E ci sono paesi come l’Austria, che arrivano al 72% di rinnovabili e puntano al 100% entro il 2030. Altro esempio è la Francia, che si affida per il 78% all’energia nucleare4.

Mix energetico

In generale, la produzione elettrica di rinnovabili in Europa si attesta sul 35% del totale. Il carbone e gli altri combustibili fossili al 18%, il gas fornisce il 22% e, ahimè, siamo noi quelli che ne consumano di più. Il nucleare produce ben il 25% dell’energia totale, e per quanto se ne dica, non mi sento di annoverarlo tra le fonti “pulite”5.

Cosa fa l UE?

L’UE ha richiesto ai vari stati di produrre dei PNIEC per riuscire ad arrivare al 32% di energia rinnovabile entro il 2030, sia per quanto riguarda l’energia elettrica che il riscaldamento. Se questi piani verranno rispettati, si stima che la produzione europea di energia elettrica da fonti rinnovabili dovrebbe arrivare al 53%. Il nuovo green deal europeo dovrebbe allocare, in teoria, 1000 miliardi di euro per supportare la transizione ecologica in tutti i settori.

Mondo

È parecchio riduttivo mettere tutto il mondo assieme, e sarebbe molto lungo esaminare le singole situazioni locali, ma proveremo a fare una panoramica. Globalmente vediamo che la produzione di energia elettrica deriva ancora al 35% dal carbone e al 24 % dal gas naturale. Il solare e l’eolico insieme producono solo l’8% del totale energetico, pur crescendo del 15% rispetto all’anno scorso6.

Ora prendiamo in esami i tre maggiori consumatori di energia: USA, Cina e India.


Stati Uniti

produzione energia elettrica - statua della libertà


Negli USA vi è ancora una forte componente di energia da fonti non rinnovabili, come il carbone al 23%, e il gas al 38%. Si evince, anche qui, che si sta rimpiazzando il carbone, ma lo si sta facendo prevalentemente con impianti a gas. Il consumo pro-capite di energia è 4 volte superiore a quello medio mondiale7. Come sappiamo, gli USA hanno anche abbandonato gli Accordi di Parigi, e sembra che l’amministrazione uscente non avesse come priorità la transizione energetica.

Cina

produzione energia elettrica - muraglia cinese


In Cina vi è ancora una grande crescita di domanda energetica, con un aumento del +5% nell’ultimo anno. Questo aumento porta a una sostanziale crescita di produzione da tutte le varie fonti energetiche, per soddisfare la crescente domanda. Il paese è il maggior consumatore al mondo di carbone, ed è attraverso questo che produce il 62% della propria energia. Le fonti rinnovabili nel suo mix energetico sono il 15%, il che rende comunque la Cina il più grande produttore mondiale in questo campo, in termini assoluti8. Il Presidente cinese ha dichiarato che il Paese diventerà carbon neutral entro il 2060. Questo obbiettivo non sarà possibile, se non con una decisa svolta verso le fonti rinnovabili nel paese9.

India

produzione energia elettrica - taj mahal

Anche qui, per il terzo produttore mondiale di energia, domina la scena il carbone, con il 72%. La transizione energetica deve ancora avvenire, ma i segnali sono incoraggianti. Il solare segna aumenti record e anche l’idroelettrico – ma questo prevalentemente grazie a una passata stagione monsonica molto intensa. Gli obbiettivi che si è posto il Paese sono ambiziosi, si punta ad un aumento del 700% di fonti rinnovabili entro il 203010.


Conclusioni

Quanto consumiamo?

Mi verrebbe da dire, guarda che bravi noi europei, che bruciamo molto meno carbone e gas degli altri, ma non è così semplice. Se è vero da un lato che siamo più avanti sull’energia rinnovabile, è anche vero che consumiamo troppo. Consumiamo 6300 kwh annui a persona, contro i 3400 kwh della media mondiale. Un cittadino indiano ne consuma in media un sesto. Non siamo i peggiori, gli Stati Uniti consumano ben 12.700 kwh11.

La via maestra è abbassare i consumi e puntare sull’efficienza energetica.

Perché non si passa subito a un’energia pulita?

Dobbiamo, a livello planetario, accantonare per un po’ gli interessi economici e agire in favore dell’ambiente. Esiste un motivo se la Cina e l’India utilizzano prevalentemente il carbone, o gli Stati Uniti il gas. Nel loro Paese quello è il sistema più economico per soddisfare l’enorme richiesta di energia e tenerne basso il prezzo. Guarda caso, Cina e India sono i maggiori estrattori di carbone, e gli USA lo sono per il gas naturale.

Perché dovremmo preoccuparcene se i maggiori inquinatori sono altri paesi?

Ahimè, la risposta alla domanda è piuttosto semplice. Il pianeta si sta riscaldando, e la colpa sono le emissioni di gas serra di origine antropica. Quindi, la CO2 emessa dal carbone che viene bruciato in Cina o nei Paesi in via di sviluppo, va a modificare anche il nostro clima. Per questo dovremmo avviare una politica mondiale di supporto alla transizione energetica. Ci sono Paesi che non possono permettersi il tipo di spesa che ne consegue, e non possiamo semplicemente lasciare e aspettare che questo abbia un impatto mondiale.

Cosa posso fare individualmente?

Vi chiederete, come possiamo fare a spingere questa transizione necessaria per l’ambiente? Chi compra i prodotti di queste energivore fabbriche? Chi sottoscrive il contratto per la fornitura domestica di elettricità? NOI!
Possiamo scegliere una fornitura energetica domestica da fonti rinnovabili, o possiamo chiedere che i prodotti che acquistiamo vengano assemblati in fabbriche che utilizzano energia verde. Attraverso i nostri acquisti e la nostra pressione politica, possiamo pilotare anche il mercato dell’energia, verso un modello più sostenibile per l’ambiente. Possiamo anche produrre da soli l’energia elettrica, installando dei pannelli fotovoltaici a casa.

Anche in questo settore possiamo fare la differenza per il pianeta. Vogliamo provarci?

Fonti:
1) TERNA, Rapporto mensile sul sistema elettrico, Dicembre 2020.
2) Ibidem.
3) Ibidem.
4) Agora Energiewende and Sandbag, The European Power Sector in 2019: Up-to-Date Analysis on the Electricity Transition, 2020.
5) Ibidem.
6) Ember, Global Electricity Review, March 2020.
7) Ibidem.
8) Ibidem.
9) McGrath M., Climate change: China aims for ‘carbon neutrality by 2060’, 2020. Reperibile su: https://www.bbc.com/news/science-environment-54256826
10) Ember, Global Electricity Review, March 2020.
11) Ibidem.



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