Energia e Mobilità
Guida pratica al trekking sostenibile

Guida pratica al trekking sostenibile

Scegliere di intraprendere un trekking ci dà la certezza di fare una vacanza più ecosostenibile di molte altre. Tuttavia, ci sono degli accorgimenti da prendere affinché questa sia veramente, o quasi, a impatto zero.

Alcuni accorgimenti da adottare richiedono un po’ di preparazione in più, ma non c’è niente in questa lista che non sia applicabile da tutti.

Prima di partire: abbigliamento e attrezzatura

Ancor prima di iniziare il nostro trekking, una considerazione da fare riguarda l’abbigliamento e l’attrezzatura che andremo ad utilizzare o che comunque ci porteremo dietro.

Per chi già possiede abbigliamento e attrezzature tecniche adatte allo scopo, indipendentemente dalla sostenibilità del loro marchio, è bene continuare ad usare quelle. Se anche siamo venuti a conoscenza che la casa produttrice del nostro vestiario e del nostro equipaggiamento non è attenta al suo impatto ambientale, o ai suoi lavoratori, ormai che li abbiamo acquistati conviene tenerli. Gettarli via, prima della fine del loro ciclo di vita, per acquistare nuovi vestiti o dotazioni più sostenibili, contribuirebbe soltanto a creare rifiuti in più.

Trekking sostenibile - trekker

Per chi, invece, deve acquistare nuovo abbigliamento tecnico o nuove attrezzature da trekking o alpinismo, allora le considerazioni in merito alla sostenibilità e all’etica dei prodotti che si intende acquistare sono molto importanti. In termini di sostenibilità, si devono guardare 4 aspetti:

  • L’impatto ambientale della produzione e dei materiali che sono stati utilizzati.
    Invece di utilizzare abiti derivanti dalla fast fashion, ricerca abiti di abbigliamento outdoor che siano sostenibili, magari anche realizzati con materiali riciclati.
    Se si tratta di un oggetto per cui è possibile, valuta anche la possibilità di cercare prodotti di seconda mano. Se sei al primo trekking e non sai se l’esperienza ti piacerà, prima di acquistare l’attrezzatura, chiedi a qualcuno che conosci se può prestarti la sua, o informati se vicino a te ci sono dei negozi che la noleggiano. Tutto questo contribuirà non solo a farti risparmiare, ma anche a non creare nuovi rifiuti.
  • Il trattamento dei lavoratori durante tutta la filiera produttiva.
    Anche se questo non ha un impatto diretto sul tuo trekking o le tue escursioni, le scelte che fai sono importanti e contribuiscono a mandare un messaggio alla casa produttrice. Comprare da aziende che si sanno sfruttare i lavoratori, è un po’ come comunicargli che a noi va bene che operino in tal modo purché il prezzo dei loro prodotti rimanga basso.
  • La qualità e la durabilità di ciò che compriamo.
    Se l’abbigliamento o l’attrezzatura da trekking che compriamo è ben fatta, significherà che meno cose finiranno nelle discariche perché il ciclo di vita di questi oggetti sarà più lungo.
    Molte delle aziende più sostenibili hanno anche solide politiche di riparazione, il che può prolungare ulteriormente la durata della tua attrezzatura, anche di anni. Alcuni marchi di alta qualità con buone politiche di riparazione includono: Osprey, REI e Patagonia.
  • La vestibilità e la nostra adattabilità fisica al prodotto per le nostre specifiche esigenze.
    Questo sarà indice di quanto comodi saranno, una volta sul sentiero, i vestiti, lo zaino, la tenda, o qualsiasi cosa si intenda acquistare. Perché anche la sostenibilità biologica è importante. Uno zaino prodotto in modo etico e sostenibile, che però non è adatto al nostro corpo, ci può procurare dolori alla schiena, alle ginocchia o ai piedi, e questo non è sostenibile per noi stessi.

Prima di partire: dove andare

La scelta del percorso da fare è una delle parti più emozionanti della pianificazione di un trekking, quando decidi di partire finisci per non pensare ad altro. La scelta del sentiero da percorrere è fondamentale e contribuisce a determinare la sostenibilità del tuo viaggio.

Alcuni percorsi sono diventati molto famosi, negli ultimi anni, anche grazie ai social media, e vale dunque la pena fare delle ricerche, pre-partenza, su quanto sia già saturo quel determinato territorio. Così facendo, possiamo evitare di arrecare danni all’ambiente stesso che si intende esplorare e proteggerne l’habitat naturale. In Italia non sono tantissimi i sentieri con turismo di massa, o comunque magari si tratta solo di porzioni di sentieri più lunghi, ma comunque puoi prendere in considerazione percorsi meno frequentati, o decidere di esplorare i primi ma fuori stagione – se l’accesso è sicuro.

Nel pensare a come raggiungere il luogo di partenza del nostro cammino, e a con quale mezzo torneremo indietro una volta finitolo, è bene prediligere i mezzi pubblici, e dove non è possibile, pensare ad opzioni come il car-sharing.

Mentre sei sui sentieri

Trekking sostenibile - motto

Ci sono tutta una serie di accorgimenti da tener presente e da adottare una volta che siamo sul sentiero.

  1. Rimanere sempre sul sentiero tracciato.
    In questo modo non si va a danneggiare l’habitat naturale e non si rischia nemmeno di perdersi.
  2. Evitare di accendere fuochi.
    Oltre ad essere proprio vietato per normative di antincendio boschivo, in molte zone e parchi, può essere estremamente pericoloso – soprattutto dove il paesaggio che ci circonda è più arido.
  3. Indossare una crema solare e un repellente per insetti che siano naturali.
    Per evitare di alterare la flora e la fauna locali, così come quando andiamo al mare e non vogliamo alterare l’ambiente marino, è bene indossare una crema solare naturale. Per quanto riguarda il repellente per insetti, è bene prediligerne uno a base di erbe, o comunque senza prodotti chimici, e avere sempre l’accortezza di applicarselo lontano da piante e animali.
  4. Scegliere pasti, bevande e snack che siano a basso impatto ambientale.
    Questo significa prediligere alimenti vegetali, di provenienza locale, magari acquistati disimballati e da te riposti in contenitori ermetici riutilizzabili. Per evitare la plastica mono uso, è bene non acquistare i pasti monoporzione e, se già non la possiedi, acquista una borraccia in acciaio o in alluminio, o una sacca idrica – eventualmente pensa anche a un kit di filtraggio dell’acqua, se sai che non ci saranno fonti pulite sul percorso.
  5. Non lasciare tracce.
    Ogniqualvolta dovessi produrre dei rifiuti residui, portali con te. Non lasciare niente sui sentieri, nemmeno gli scarti alimentari, come le bucce di banana o i tovaglioli biodegradabili, perché andrai ad alterare considerevolmente e negativamente l’ecosistema locale. Il consiglio è di portarsi dietro un paio di sacchetti, così da poter fare anche la raccolta differenziata, che poi riporrai nel tuo zaino o ben sigillati e appesi fuori da questo.
    Per quanto riguarda l’inevitabile momento dell’andare in bagno, imballare e portarsi dietro anche questi rifiuti sarebbe la soluzione migliore – adesso sono in commercio sacchetti biodegradabili che neutralizzano gli odori e che possono essere poi infilati in contenitori ermetici per il trasporto. Se non disponi di questi materiali, allora è necessario portarsi dietro una piccola cazzuola per poter seppellire gli escrementi – proprio come fanno gli animali. La buca dovrebbe essere profonda dai 15 ai 20 cm, e lontana almeno 60 metri da qualsiasi fonte d’acqua, per evitarne la contaminazione. Per quanto riguarda la carta igienica o le salviette che utilizzi, assicurati di portarle via con te assieme agli altri rifiuti, anche quando sono biodegradabili.
  6. Considerare dove allestire il campo.
    Per quanto allettante possa essere trovare il posto perfetto con la vista sul panorama più incredibile, ricordati sempre di non danneggiare l’ambiente mentre ricerchi il posto dove piantare la tenda. È bene optare per le zone che sono già naturalmente sgombre ed evitare quindi di spostare la vegetazione.

Infine, un’opzione per i più convinti, è quella di fare un vero e proprio eco-trekking, dove, oltre ad esplorare i luoghi in cui passano i sentieri, si raccolgono anche i rifiuti che si trovano lungo il percorso. È un’ottima opzione per chi si sente di voler fare qualcosa in più, o anche solo per rendersi conto di quanta spazzatura produciamo. Oltre ad aiutare l’ambiente, questo può portare a riflessioni che poi influenzano le nostre scelte quotidiane, da quando facciamo la spesa a quando decidiamo cosa indossare, quali prodotti usare per la pulizia della casa o la cura della persona.

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