Cambiamenti climatici
Francia condannata per non aver combattuto il cambiamento climatico

Francia condannata per non aver combattuto il cambiamento climatico

Il tribunale amministrativo di Parigi ha condannato lo stato francese per non aver rispettato gli impegni presi nella lotta al cambiamento climatico. È questa la storica sentenza che ha segnato un’importantissima svolta nella lotta dei movimenti ambientalisti.

A promuovere la causa sono state quattro ONG: Greenpeace France, Oxfam France, Nicolas Hulot Foundation e Notre Affaire a Tous. La causa è stata intentata a seguito di una petizione firmata da 2.3 milioni di cittadini francesi.

Cosa sta facendo il governo francese?

La storica sentenza mette in luce come il governo francese non stia agendo abbastanza in fretta per ridurre le emissioni. Il governo si è impegnato a ridurre le emissioni del 40% entro il 2030, e arrivare ad essere carbon neutral entro il 2050. Per ora è molto lontano da questo obbiettivo, visto che la riduzione di emissioni dovrebbe essere annualmente dell’1.5%, contro gli 0.9% attuali. Dal 2025 dovrebbe ridurre le emissioni ogni anno del 3.2%, per rispettare gli impegni presi e gli Accordi di Parigi.

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In cosa consiste questa sentenza?

La sentenza non obbliga direttamente lo stato francese a un maggiore intervento nella lotta al climate change. Tuttavia, ha un grande valore simbolico, perché una corte di giustizia ha riconosciuto il danno ai cittadini dovuto a questa inazione. La corte ha ammesso che è possibile un rimborso per danno ecologico. Si legge inoltre, nel testo della sentenza, che “lo stato può essere ritenuto responsabile del danno che ha causato fallendo il raggiungimento degli obbiettivi nel ridurre le emissioni”. La corte ha obbligato lo stato al pagamento della cifra simbolica di un euro, come danno morale.

È stata la prima volta?

Ci sono state numerose cause intentate a società o nazioni per difendere l’ambiente, o combattere il cambiamento climatico. Un anno fa, la Corte suprema olandese, anche in quel caso in risposta a un’azione legale dei cittadini, ha emesso la seguente sentenza: “Il governo olandese ha l’obbligo di ridurre entro la fine del 2020 le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 25% rispetto al 1990. Non rispettare questo limite costituisce una violazione degli articoli 2 e 8 della Convenzione Europea dei Diritti Umani che tutelano il diritto alla vita e al benessere delle persone”. Cause simili hanno avuto esito positivo anche in Pakistan e in Nuova Zelanda. Nel mondo ci sono state, e sono ancora in atto, migliaia di cause di questo genere, in quasi tutti i paesi. Numerosi sono anche i casi di azioni legali nei confronti di compagnie petrolifere e multinazionali per inquinamento ambientale.

Le reazioni

Le organizzazioni non governative coinvolte hanno festeggiato la sentenza, definendola una vittoria storica per la giustizia climatica. I rappresentanti delle ONG hanno fatto sapere che questa è un enorme vittoria per i movimenti ambientalisti, e che è arrivato il momento della giustizia per i cittadini. Cecilia Rinaud, portavoce di Notre Affaire à Tous, ha dichiarato che “questa azione legale ha unito milioni di persone nella lotta per il loro futuro. La decisione della corte prova come l’inazione climatica sia intollerabile e anche illegale. Non è finita qui, ora lo stato deve agire per bloccare il cambiamento climatico”.

Il governo francese ha rifiutato le accuse di inazione, e ha dichiarato di non potersi unicamente assumere le colpe del cambiamento climatico, non essendo l’unico responsabile delle emissioni mondiali.

Lo strumento delle petizioni, e del ricorso alla giustizia, può rivelarsi molto utile, sia per focalizzare l’attenzione pubblica, che per spingere concretamente i governi ad agire. In Italia si possono trovare petizioni simili sul sito Change.org, oppure su quelli di numerose ONG, e sul sito di GiudizioUniversale. Ricordiamoci comunque che non possiamo unicamente attendere il buon esito di una petizione, ma dobbiamo in prima persona agire per mitigare il cambiamento climatico, e salvaguardare il pianeta.

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