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Semplici consigli per evitare la plastica monouso

Semplici consigli per evitare la plastica monouso

Come società, dobbiamo considerare se vale la pena rinunciare a un po’ di comodità in più per avere un ambiente più sano e pulito.

Questo è il caso anche della plastica monouso, un prodotto problematico per l’ambiente, che dovremmo pensare di sostituire con oggetti e materiali diversi, fino ad eliminarlo completamente.

Secondo i dati del WWF, l’Italia è al primo posto tra i paesi produttori di beni di consumo in plastica nell’area del Mediterraneo, ed è anche il secondo più grande produttore di rifiuti nell’area – in media, ogni italiano produce ogni 5 giorni 1 chilo di rifiuti plastici. Fortunatamente, nel Mediterraneo, l’Italia è anche leader nel riciclo di plastica, con 1 milione di tonnellate di rifiuti di imballaggi avviati al riciclo ogni anno1.

Ma non possiamo nasconderci dietro all’idea del riciclo per giustificare il nostro enorme consumo di plastica monouso. Anche perché non tutta la plastica è riciclabile, e comunque, nel processo di riciclo è necessario utilizzare anche una larga porzione di plastica vergine. Inoltre, il prodotto risultante è di una qualità inferiore rispetto al materiale plastico di partenza.

Verso una nuova direzione

Da quest’anno, in adeguamento alla direttiva UE 2019/904, le plastiche monouso sono bandite dagli scaffali dei supermercati della grande distribuzione italiana. Molti negozi devono ancora smaltire gli accumuli arretrati di prodotti usa e getta, ma la transizione è in corso.

Questa è un’ottima notizia, ma da sola non basta. Ognuno di noi deve impegnarsi a ridurre l’utilizzo di articoli monouso, scegliendo alternative più sostenibili.

Per aiutarti in questo, ti proponiamo una lista dei più facili scambi da effettuare nel quotidiano, quando si tratta di utilizzare oggetti in plastica monouso.

Mangiare e bere: usiamo utensili sostenibili

Bottiglie di plastica

Hai mai pensato al fatto che, quando compri l’acqua in bottiglia, solo una parte millesimale del costo è attribuibile all’acqua? Stai pagando per la plastica, l’imballaggio e il trasporto di quell’acqua, un bene essenziale che dovrebbe essere accessibile a tutti.

Sostituendo le bottiglie di plastica con la borraccia, ridurrai notevolmente il tuo impatto ambientale, e nel farlo risparmierai anche!

Nella maggior parte delle città italiane, l’acqua del rubinetto è buona da bere, ma se questo non fosse il tuo caso, potresti utilizzare una caraffa filtrante, installare un comodissimo filtro al rubinetto o un depuratore domestico. In alternativa puoi riempire le tue bottiglie di vetro alle fontanelle pubbliche, che in molte città italiane erogano acqua microfiltrata, naturale e frizzante.

Un’altra cosa che puoi fare, è chiedere che sul tuo posto di lavoro, o nella tua scuola, vengano installate delle fontanelle dell’acqua, così da potervi riempire al bisogno la tua borraccia. Potresti pensare anche di chiedere al tuo ristorante preferito di servire acqua in vetro con un sistema di vuoto a rendere, se non lo hanno già adottato.

Le cannucce di plastica

Eliminare il consumo delle cannucce monouso è facile. Si può semplicemente non usarne una e bere direttamente dal bicchiere, oppure utilizzarne una lavabile, come quelle in metallo – ne esistono anche di ripiegabili e tascabili -, in vetro e in bambù. Per un’opzione più divertente, si può optare anche per le cannucce edibili, come quelle in zucchero glassato aromatizzato, o quelle in grano.

evitare plastica monouso - cannuccia

Ricordiamoci, però, che non tutti possono fare a meno della cannuccia. Per alcuni alzare il bicchiere potrebbe richiedere uno sforzo eccessivo o, a causa di problemi motori e di coordinazione, c’è chi potrebbe aver bisogno della cannuccia morbida, inclinabile a diverse angolazioni.

Le posate monouso

Quando ti capita di mangiare d’asporto, ti porti il cibo da casa, o decidi di fare un picnic, ricordati sempre di portare il tuo set di posate. In vendita esistono dei comodissimi set da viaggio – in metallo o in bambù, ma puoi anche tranquillamente riporre in un piccolo astuccio quelle che già hai in casa, creandoti così il tuo personale set.

Se ti capitasse di essere già fuori casa e realizzare di non aver preso le posate con te, scegli delle posate che siano compostabili – attenzione, devono proprio riportare la dicitura compostabile, e non biodegradabile.

Le capsule del caffè

Nell’ultimo decennio, le capsule del caffè monouso sono diventate estremamente popolari grazie alla loro praticità e alla diffusione delle macchinette del caffè. In Italia, pur restando fedeli alla moka, i numeri a tal proposito sono raddoppiati negli ultimi anni – adesso quasi il 15% delle famiglie italiane consuma caffè in capsule.

evitare plastica monouso - cialde caffè

Anche se non esistono da così tanto tempo, le capsule monouso in plastica e alluminio hanno però creato una montagna di spazzatura. Ogni anno, infatti, 10 miliardi di capsule del caffè finiscono nelle discariche, pari a circa 120 mila tonnellate di rifiuti. E considerando che impiegano anche più di 500 anni per decomporsi, l’accumulo è spaventoso.

Invece di utilizzare capsule monouso, prendi in considerazione l’acquisto di una capsula riutilizzabile – in commercio ne esistono di differenti tipi e adatte alle varie marche e modelli di macchine per il caffè.

Per riporre gli alimenti

Evita la pellicola trasparente ad uso alimentare. Adesso ci sono tantissimi diversi tipi e misure di coperchi in silicone, adatti a tutte le esigenze. Si possono infatti utilizzare per sigillare pentole, scodelle, ciotole e bicchieri, o per ricoprire avanzi di frutta e verdura già tagliata.
In alternativa sono disponibili i panni cerati, li puoi trovare online o anche realizzare facilmente a casa. Sono da preferire quelli con cera vegetale, rispetto a quelli con cera d’api.

Per lavare i piatti

Le classiche spugne bicolore, quelle con una parte morbida e una abrasiva, nel corso del loro utilizzo si rovinano. O meglio, si degradano rilasciando una spropositata quantità di microplastiche giù per il lavandino della nostra cucina – da qui vanno poi a finire in mare.

Per il lavaggio a mano dei piatti, quindi, prediligi saponi sfusi e spugnette in silicone o in materiali naturali, come la luffa.

evitare plastica monouso - luffa

La luffa è una spugna di origine completamente naturale, è infatti un vegetale della famiglia delle zucche – di origine asiatica ma oggi coltivata anche in Italia. È ipoallergenica e compostabile, imbattibile dal punto di vista della sostenibilità. Inoltre, è estremamente funzionale e dura veramente a lungo, quindi non dovrai preoccuparti di cambiarla in continuazione. Quando sarà il momento di cambiarla, basterà gettarla nell’umido, dopo averla sciacquata per eliminarvi ogni possibile residuo di detersivo.

In bagno: ripensiamo a quel che usiamo

Flaconi del sapone

In commercio ci sono tantissime opzioni di saponette naturali, vendute sfuse, o in scatole di carta, cartone o metallo. Se ne trovano di tutti i colori e profumazioni – o anche neutre -, durano a lungo e sono praticissime, sia quelle per lavarsi le mani che quelle facenti funzione del bagnoschiuma.

evitare plastiche monouso - saponette

Adesso si sono diffusi sul mercato anche gli shampoo e balsami solidi, sia per capelli lisci che ricci. Anche questi si possono acquistare sfusi o imballati nella carta o in scatolette di metallo. Nell’aspetto assomigliano in tutto e per tutto a delle saponette, ma sono pensate e formulate appositamente per i capelli.

Per chi volesse un’alternativa ai saponi solidi, si può sempre pensare di comprare saponi liquidi sfusi, portando, nei negozi attrezzati con i dispenser, i nostri flaconi da riempire.

Un’altra alternativa, ancora piuttosto nuova sul mercato ma già disponibile in Italia, è quella delle compresse di sapone concentrato. Queste, una volta sciolte in acqua, permettono di ottenere ottimi saponi liquidi. I produttori permettono di acquistare anche i flaconi, per chi ne fosse sprovvisto per il primo utilizzo, ma si possono tranquillamente usare anche vecchi flaconi che si hanno già in casa.

Per il bucato

Per evitare i flaconi in plastica dei detersivi, si può ricorrere a svariate soluzioni alternative, a seconda delle nostre esigenze.

In commercio esistono degli ottimi detersivi e ammorbidenti sfusi ed ecologici – attenzione, non tutti i saponi sfusi sono davvero rispettosi dell’ambiente, controlla sempre diciture ed etichette. Se vicino a te non esistessero negozi che vendono questa tipologia di prodotti, potete sempre prendere in considerazione i detersivi in polvere, i più nuovi in pastiglie compresse, in strisce, o le noci del sapone. Quest’ultime, conosciute anche come noci lava-tutto, sono dei frutti originari del Sud Asiatico che, a contatto con l’acqua tiepida o calda, rilasciano delle saponine naturali. Si tratta di un prodotto detergente completamente naturale, biodegradabile, non inquinante, ipoallergenico e che vanta anche proprietà antibatteriche e disinfettanti.
Come alternativa all’ammorbidente sfuso, invece, si può utilizzare l’acido citrico o l’aceto.

Come igienizzante, smacchiatore e sbiancante si può utilizzare il percarbonato. Si tratta di un additivo, in polvere, totalmente ecologico, che solitamente è venduto in scatole di solo cartone.

Per l’igiene orale

Gli spazzolini, così come i tubetti del dentifricio, sono quasi tutti in plastica non riciclabile né recuperabile. Solo in Italia, ogni anno, più di 350 milioni di spazzolini da denti finiscono nelle discariche. Per ridurre questo problema, si può sostituire il classico spazzolino con uno equivalente in bambù e con setole naturali.

evitare plastiche monouso - spazzolini in bambù

Per quanto riguarda il dentifricio, puoi optare per le soluzioni in polvere o in pastiglie, generalmente vendute in confezioni metalliche o di vetro. Sono meno diffuse, ma esistono anche formule tradizionali di pasta dentifricia in barattoli di vetro o metallo.

Fuori casa: cosa non deve mai mancare?

Portati dietro la tua borraccia o il tuo termos preferito. Così facendo non avrai bisogno di fermarti ad acquistare bottigliette di plastica.

Portati dietro una busta per fare la spesa, di stoffa o in robusto materiale riutilizzabile, così non ti troverai impreparato nelle tue fermate al supermercato, dall’ortofrutta o nelle botteghe.

Se pensi di rimanere a mangiare fuori, ordinando cibo d’asporto, o se vai in rosticceria, portati dietro i tuoi contenitori riutilizzabili e le posate. Non tutti i locali accettano contenitori portati dall’esterno, ma in tanti ti stupiranno positivamente e sarai anche di ottimo esempio per gli altri clienti.

Finisci ciò che già hai

Quando deciderete di passare a queste alternative più sostenibile, per ridurre al minimo il consumo di plastiche monouso, ricordatevi di usare prima ciò che avete in casa.

Non gettate inutilmente via i prodotti inutilizzati che avete. Il fatto che siano contenuti nella plastica, non siano riciclabili, o ottimali, non deve essere una scusa per disfarsene. Sarebbe solo uno spreco aggiuntivo.

Solo quando avrete finito ciò che già avete, possibilmente trovando anche il modo di riutilizzarne i contenitori, vi suggeriamo di procurarvi le alternative più sostenibili.

Fonti:
1) WWF, Fermiamo l’inquinamento da plastica. Italia: una guida pratica per uscire dalla crisi della plastica, 2019.

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